Quante famiglie conosci?
Esse non sono tutte uguali. Non hanno tutte gli stessi diritti. Non tutti i/le partner possono riconoscere il figlio/a comune o avere la pensione integrativa in caso di morte del coniuge. Non tutti/e hanno accesso alla regolazione civile della propria unione o convivenza di fatto, nè gli stessi diritti in tema di adozione e affidamento di minori.
Non c’è ambito che non sia segnato dal privilegio: dalla strada dove le automobili usano con arroganza le stragrande maggioranza delle spazi viari, al lavoro dove donne e uomini mantengono un divario salariale, al riconoscimeno delle unioni e convivenze di fatto.
Per ironia della sorte viviamo nella società della differenza senza uguaglianza.
Il disordine materiale e simbolico è grande sotto il cielo. Vent’anni di liberismo hanno normalizzato l’ingiustizia quale sottoprodotto necessario della competizione. Valgono solo i rapporti di forza, deprecati e derubricati i criteri della uguaglianza sostanziale prevista dalla Costituzione.
Se il personale è politico, denunciamo la violenza di una società che programma la discriminazione e la deprivazione dei cittadini/e
Le famiglie, tutte, pagano il debito prodotto dalla ideologia liberista privatrizzatrice che per arginare i danni pregressi ne produce sempre di maggiori.
Il caso Torino insegna. Una città in liquidazione.
I cittadini vengono spogliati pubblicamente pezzo a pezzo dei propri averi e di qualsiasi potere di contrattazione.
I cittadini di questa città sono buttati in pasto a privati che hanno come obiettivo la massima estrazione di profitto a scapito della universalità dell’offerta.
Hanno iniziato negli anni ’90 con l’edilizia speculativa e le infrastrutture inutili, hanno proseguito con la creazione del Terzo settore, contenitore ‘politicamente corretto’ della cessione a privati (sociali) del welfare-socio assistenziale ed educativa-. La cultura viene progressivamente blindata dentro Fondazioni i cui bilanci sono di difficile lettura.
Messa alle strette da un debito di cui gli amministratori non intendono rispondere, e che dal 2012 hanno accelerato la distruzione del bene comune:
9 nidi distribuiti a cooperative di Comunione e liberazione e Lega delle cooperative. Altri nidi verranno abbandonati nel silenzio
AMIAT e TRM a IREN
IREN (che nel 2011 ha dovuto effettuare una svalutazione di € 258.996.841) all’ex ministro Profumo, ad un manager di Edison e al vicesindaco con delega alle partecipate Tom Dealessandri
GTT nella sua parte che produce reddito (percheggi e strisce blu) in fase di esecuzione
SMAT a bagno maria
Quante famiglie conosci disposte a fermare questa ecatombe?